LA QUANTIFICAZIONE DEI DANNI NON PATRIMONIALI : LE TABELLE DI MILANO

quantificazione danno

Quando previsti e per coloro che ne siano legittimati, per le reali sofferenze patite conseguentemente alla morte di un congiunto, dovrà essere risarcito il danno morale che spetta per “iure proprio”, ossia per proprio diritto, ai parenti prossimi del defunto. Per quantificare il danno monetario si utilizzano le tabelle pubblicate dai Tribunali di Roma o Milano, ove si valutano una serie di criteri al fine di stabilire dei punteggi ed una conseguente sommatoria degli stessi.

Esaminiamo i vari parametri a cui si fa riferimento:

  • Età della vittima primaria, fino a 20 punti :anche in questo la ratio della norma è da rintracciare nel ragionamento secondo il quale tanto più è avanzata l’età della vittima, tanto meno intenso sarà il dolore per la perdita del congiunto, poiché questo fatto sarebbe stato comunque messo in conto in un prossimo futuro.
  • Età del congiunto/ vittima secondaria, fino a 20 punti:stando al principio secondo il quale più maturo e/o adulto è il superstite, più è presumibile esso riuscirà a far fronte alla perdita.
  • Convivenza tra vittima e congiunto superstite, fino a 30 punti:ove vi fosse convivenza con il defunto, la perdita della persona cara produce una maggiore sofferenza in considerazione anche dell’inevitabile cambiamento dello stile di vita del superstite.
  • Sopravvivenza di altro/i congiunti del danneggiato, fino a 16 punti:il danno derivante dalla perdita è sicuramente maggiore se il congiunto superstite rimane solo, privo di quell’assistenza morale e materiale che gli derivano dal convivere con un’altra persona o dalla presenza di altri familiari, anche se non conviventi.
  • Qualità ed intensità della relazione affettiva che caratterizzava lo specifico rapporto parentale perduto, fino a 30 punti:sulla base del ragionamento che più stretto era il rapporto di parentela tra vittima e superstite, maggiore sarà il dolore causato dalla sua morte. Si terrà conto quindi, della assiduità/sporadicità dei contatti/frequentazioni, della condivisione delle festività e ricorrenze, della condivisione delle vacanze, della condivisione delle attività lavorative/hobby e sport, della arrività di assistenza sanitaria e/o domestica, delle condizioni di malattia della vittima primaria laddove queste determinino una maggior sofferenza per la vittima secondaria.

Il valore punto ha una formulazione detta “a forbice” e varia da EURO  3365,00 in caso di genitori/figli/coniuge/assimilati a EURO 1461,20 nel caso della perdita di Fratelli/nipoti.

Sarà quindi di fondamentale importanza produrre le prove necessarie per dimostrare il legame affettivo tra la vittima primaria e secondaria, in modo da ottenere un giusto ed equo risarcimento. Affidarti ad un consulente esperto ti garantirà di ottenere il massimo del risarcimento.

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