INCIDENTI SUL LAVORO

farsi male sul lavoro

Per infortunio sul lavoro si intende ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa. Gli elementi integranti l’infortunio sul lavoro sono:

  • la lesione
  • la causa violenta
  • l’occasione di lavoro

Il concetto di “occasione di lavoro” richiede che vi sia un nesso causale tra il lavoro e il verificarsi dei rischio cui può conseguire l’infortunio. Il rischio considerato è quello specifico, determinato dalla ragione stessa del lavoro.

Per essere considerato un infortunio sul lavoro devono verificarsi 3 caratteristiche:

  • deve essere immediato, circoscritto nel tempo, con causa violenta, imprevedibile. Se invece si protrae nel tempo potremmo parlare di malattia professionale;
  • deve comportare una assenza, definita dal medico competente, di almeno tre giorni, dovuta ad un danno biologico;
  • le cause e le circostanze devono rientrare nell’occasione di lavoro. Un infortunio sul lavoro si definisce tale solo quando colpisce il lavoratore mentre svolge una mansione o si trova in orario operativo;
  • è infortunio sul lavoro anche il così detto “infortunio in itinere”, cioè quello occorso al lavoratore nel tragitto compiuto per recarsi o tornare dal luogo di lavoro a casa. Sono considerati infortuni sul lavoro anche quelli dovuti a colpa del lavoratore stesso.

Sarà il datore di lavoro a dover denunciare all’istituto assicuratore gli infortuni e le malattie professionali.

L’ordinamento italiano obbliga i datori di lavoro a ad assicurare i lavoratori dipendenti e parasubordinati contro gli infortuni di lavoro e qualsiasi malattia professionale. Sarà infatti l’INAIL, l’ente pubblico che eroga le prestazioni economiche ed assistenziali, ad intervenire con un indennizzo o con prestazioni di assistenza.

Il datore di lavoro sarà quindi esonerato dalla responsabilità civile  dovuta all’evento lesivo ma non da quella penale in caso in cui non siano stati rispettati gli adempimenti in materia di sicurezza; sarà dunque fondamentale, che i datori di lavoro facciano di tutto per rispettare le norme previste dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro; ad ogni modo, la completa tutela contro gli infortuni sul lavoro non può essere garantita mai al 100%.

Una volta avvenuto l’infortunio, il lavoratore deve comunicarlo al datore di lavoro. Dovrà poi recarsi obbligatoriamente da un medico (dell’azienda, un operatore di pronto soccorso o il medico curante).

Il medico presterà la prima assistenza e rilascerà un certificato nel quale si indica la diagnosi e se l’infortunio sul lavoro comporti un ‘inabilità temporanea assoluta o parziale e per quanto tempo. Il datore di lavoro dovrà quindi, comunicare la denuncia di infortunio sul lavoro all’INAIL entro 2 giorni dalla ricezione del certificato medico. In caso di infortunio mortale o con pericolo di morte la comunicazione deve avvenire entro le 24 ore.

L’INAIL si occupa della valutazione dell’infortunio. Esamina il caso e quantifica il danno biologico ed conomico in base al grado di inabilità che l’infortunio comporta. Eroga poi,  prestazioni assistenziali secondo le disposizione della legge; se il lavoratore non è d’accordo con la valutazione del danno può presentare opposizione entro tre anni presso la sede INAIL competente. Il calcolo del risarcimento Inail tiene conto della gravità dell’infortunio, delle conseguenze sulla capacità lavorativa e del periodo di tempo necessario per la guarigione.

Gli infortuni sul lavoro vengono gestiti dall’ INAIL attraverso diversi tipi di prestazioni in base all’inabilità del lavoratore o in caso di morte:

  • se il lavoratore presenta inabilità temporanea assoluta al lavoro l’ INAIL eroga un indennizzo in sostituzione alla retribuzione dal quarto giorno successivo alla data di infortunio, compresi i giorni festivi, fino alla guarigione clinica. In particolare, l’ indennizzo ha valore del 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno e del 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione clinica. I primi tre giorni, compreso quello dell’infortunio, sono a carico del datore di lavoro, il quale paga la retribuzione completa del giorno dell’incidente e il 60% della retribuzione per i tre giorni successivi;
  • se il lavoratore presenta un danno biologico permanente compreso tra il 6% ed il 15% della validità psicofisica allora l’ INAIL eroga un indennizzo in base alla menomazione che il lavoratore presenta;
  • se il lavoratore presenta un danno biologico permanente compreso tra il 16% ed il 100%, allora l’ INAIL eroga un indennizzo in rendita dal giorno successivo alla guarigione clinica, basandosi sulle tabelle delle menomazioni;
  • se il lavoratore, durante l’infortunio sul lavoro, perde la vita,l’ INAIL eroga un indennizzo a favore dei superstiti, ovvero della sua famiglia. In particolare spettano: il 50% della retribuzione al coniuge, 20% a ciascun figlio, 40% a ciascun figlio orfano di entrambi i genitori o figlio di genitori divorziati, 20% a ciascun genitore naturale o adottivo e a ciascuno fratelli e delle sorelle se non vi sono figli o coniugi.

Purtroppo gli infortuni, anche prendendo tutte le misure di sicurezza, non sono del tutto evitabili. È importante conoscere l’iter procedurale per non commettere errori che compromettano il risarcimento. Affidarsi ad un team di esperti è indispensabile per ottenere ciò che ti spetta.

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